Radicali liberi: cosa sono

Radicali liberi: conosciamoli meglio

I radicali liberi, chiamati anche Specie Reattive dell'Ossigeno (R.O.S.) e dell'azoto (R.N.O.S.) sono molecole che vengono prodotte quotidianamente durante le reazioni metaboliche nel nostro organismo. Quello che danneggia è il loro eccesso (causato da infiammazione cronica, cattiva alimentazione, fumo, inquinamento…) oppure dalla mancanza di sostanze antiossidanti in grado di contrastarli. Ma vediamo di spiegare meglio come si formano i radicali liberi e i danni che possono creare al nostro organismo.

Come si formano i radicali liberi

Per affrontare la vita quotidiana abbiamo bisogno di energia che estrapoliamo dal cibo assunto con l’alimentazione e in questo processo l’ossigeno gioca un ruolo centrale. L'ossigeno che respiriamo reagisce con le molecole di zuccheri, grassi e aminoacidi che, attraverso vari processi, vengono ossidati ad acqua e anidride carbonica con liberazione di energia.

L’ossigeno, nei vari processi biochimici in cui è coinvolto, cede uno o più elettroni formando temporaneamente intermedi con un numero dispari di elettroni diventando, quindi, un radicale libero. Per via della mancanza di un elettrone, i radicali liberi sono composti “instabili” e, per stabilizzarsi, hanno bisogno di “prendere in prestito” un elettrone che ottengono reagendo con altre molecole. Questo processo, però, porta alla destabilizzazione di un'altra molecola che a sua volta genererà un radicale libero innescando una reazione potenzialmente infinita a meno che non intervengano molecole chiamate “antiossidanti” in grado di cedere un elettrone rimanendo stabili.

 

Perché i radicali liberi sono dannosi?

Ma perché i R.O.S. creano danni?Perché possono reagire con i lipidi della membrana cellulare, danneggiarne il DNA e gli organuli e provocarne la morte. Inoltre, i radicali liberi possono “attaccare” molecole come l'acido ialuronico ed il collagene (che contribuiscono a formare i nostri tendini e articolazioni) o creare gravi perturbazioni sulle membrane della cellula. A causa di queste dinamiche, i radicali liberi possono provocare un focolaio infiammatorio, attirare le cellule immunitarie e, nel cronico, favorire l'incidenza di diverse patologie come arteriosclerosi, Alzheimer, sindrome metabolica e invecchiamento precoce. Risulta, quindi, evidente che i danni (definiti “stress ossidativo”) provocati dai radicali liberi possono avere gravi ripercussioni sul funzionamento dell’organismo correlandosi con una lunga lista di patologie neurologiche e cardiovascolari.

Radicali liberi: come risolvere

Alla luce di tutto questo non sorprende che le nostre cellule abbiano predisposto dei meccanismi di difesa dai radicali liberi. Si tratta degli “antiossidanti primari” (come alcuni enzimi, la transferrina, la ferritina, l'albumina o i β-caroteni) che rimuovono i radicali liberi neoformati e/o ne impediscono la formazione e degli “antiossidanti secondari” (come le vitamine C ed E, il glutatione o la bilirubina) che sequestrano o neutralizzano i radicali liberi impedendone sia l'azione dannosa che la loro propagazione.

Per migliorare la situazione, ove necessario, è bene impostare uno stile di vita corretto facendo attività fisiche di breve/media durata, evitare il fumo, i cibi processati o con cotture troppo prolungate e aumentare il consumo di frutta e verdura.In particolare, alimenti come gli agrumi e i frutti rossi sono ricchi di vitamina C ed E, carotenoidi e flavonoidi che possono donare un elettrone e radicali rimanendo stabili e sono per questo definiti “antiossidanti”. A questo proposito è bene assumere un corretto quantitativo di frutta e verdura ricchi di antiossidanti perché, una volta smaltito un R.O.S., gli antiossidanti si ossidano e non possono più svolgere le loro funzione finché non ottengono un elettrone da altri antiossidanti.

Allo stesso tempo non abusiamo degli integratori o delle vitamine in generale perché, ad esempio, la vitamina C in eccesso diventa ossidante e difficile da smaltire causando più svantaggi che vantaggi.

Alcune curiosità

Va anche detto che i radicali liberi possono talvolta costituire uno strumento biochimico utile. È il caso dei granulociti neutrofili che impiegano la produzione di O2- (anione superossido) con funzione battericida.

 

I radicali liberi più diffusi sono lo O2- (ione superossido),il radicale idrossido (OH-) e il perossido di idrogeno (H2O2 ovvero la comunissima acqua ossigenata che usiamo per disinfettarci).

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